Bonus ristrutturazione bagno 2026: come funziona, quali sono i lavori ammessi e come richiederlo

di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 16/12/2025

Al lavoro per ristrutturare il bagno di casa (repertorio)

Al lavoro per ristrutturare il bagno di casa (repertorio) - Freepik

Ristrutturare il bagno resta uno degli interventi più frequenti nelle abitazioni italiane, sia per motivi funzionali sia per l’usura degli impianti. Anche nel 2026 è possibile usufruire del Bonus ristrutturazione, una misura fiscale che consente di recuperare una parte rilevante delle spese sostenute, a condizione che i lavori rispettino i requisiti previsti dalla normativa.

Non tutti gli interventi, però, danno diritto alla detrazione. La legge distingue in modo netto tra opere agevolabili ed escluse e impone il rispetto di precisi obblighi documentali. Di seguito una guida completa e aggiornata.

COME FUNZIONA IL BONUS RISTRUTTURAZIONE BAGNO 2026

Il Bonus ristrutturazione bagno 2026 prevede una detrazione fiscale del 50% per gli interventi realizzati sull’abitazione principale e del 36% per le seconde case e gli altri immobili residenziali.

Il limite massimo di spesa detraibile è fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, con recupero dell’importo in 10 rate annuali di pari importo.

Ad esempio, a fronte di una spesa di 10.000 euro, la detrazione complessiva sarà pari a 5.000 euro, distribuita in dieci anni da 500 euro ciascuno.

Condizione fondamentale è che i lavori rientrino nella manutenzione straordinaria, ovvero interventi che incidono sugli impianti, sulla distribuzione interna o sulle caratteristiche funzionali del bagno. Le opere puramente estetiche, come la tinteggiatura o la sola sostituzione delle piastrelle, non consentono l’accesso al bonus.

QUALI LAVORI DEL BAGNO RIENTRANO NEL BONUS 50%

Il bonus copre esclusivamente interventi che comportano una modifica sostanziale dell’ambiente bagno. Tra quelli più frequenti rientra il rifacimento dell’impianto idrico, che comprende la sostituzione delle tubazioni di carico e scarico, l’adeguamento o lo spostamento dell’impianto e la realizzazione di un nuovo bagno.

Sono considerati agevolabili anche interventi come la demolizione e ricostruzione delle superfici, la nuova impermeabilizzazione, l’installazione di nuovi impianti e sanitari nell’ambito di una ristrutturazione completa e la modifica della disposizione interna del bagno.

Rientrano nella detrazione anche i lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche, come sanitari per persone con disabilità, maniglioni di sicurezza, docce a filo pavimento e ampliamento degli spazi di manovra. Non è invece ammessa la detrazione se ci si limita alla semplice sostituzione dei sanitari.

Nei condomini, il bonus può essere utilizzato anche per alcuni interventi di manutenzione ordinaria, ma solo se riguardano parti comuni, come la sostituzione delle tubazioni condominiali.

SPESE ACCESSORIE DETRAIBILI

Oltre ai lavori principali, il Bonus ristrutturazione bagno consente di detrarre anche diverse spese accessorie, purché strettamente collegate all’intervento. Rientrano tra queste i costi per progettazione e consulenze tecniche, le pratiche edilizie come la CILA, la manodopera, i materiali e lo smaltimento delle macerie.

È fondamentale che ogni voce di spesa sia correttamente documentata e riferita a interventi effettivamente agevolabili. Il supporto di un tecnico qualificato è spesso determinante per evitare errori e contestazioni.

COME RICHIEDERE IL BONUS RISTRUTTURAZIONE BAGNO

Per ottenere la detrazione non è sufficiente eseguire i lavori. È necessario dimostrare che gli interventi rientrano tra quelli ammessi e che tutte le procedure siano state rispettate.

Le fatture devono essere dettagliate e intestate al soggetto che usufruirà del bonus e che effettua il pagamento. Devono contenere i dati completi dell’impresa o del professionista, inclusi ragione sociale, partita IVA e iscrizione alla Camera di Commercio, oltre ai dati del beneficiario con codice fiscale.

Nella descrizione dell’intervento devono essere indicati la tipologia dei lavori, l’indirizzo dell’immobile, i riferimenti alla pratica edilizia e l’eventuale distinzione tra acconto e saldo. Se i lavori sono pagati da un inquilino o comodatario, è possibile indicare il consenso del proprietario, ma il pagante deve sempre coincidere con il beneficiario della detrazione.

I pagamenti devono avvenire esclusivamente tramite bonifico parlante, per garantire la tracciabilità richiesta dalla normativa.

REQUISITI PER ACCEDERE AL BONUS

Per accedere al Bonus ristrutturazione bagno 2026 è necessario rispettare alcuni requisiti essenziali: l’immobile deve essere residenziale, il beneficiario deve sostenere direttamente la spesa ed avere un titolo sull’immobile, i lavori devono rientrare nella manutenzione straordinaria e la pratica edilizia deve essere corretta e conforme.

Per alcuni interventi che comportano risparmio energetico o utilizzo di fonti rinnovabili è inoltre obbligatoria la comunicazione all’ENEA, da effettuare entro 90 giorni dalla data di fine lavori o del collaudo. Rispettare tutti questi passaggi è fondamentale per non perdere il diritto alla detrazione.

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