di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 15/09/2025
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti - Redazione Lavoratorio.it
La discussione sulla Legge di Bilancio 2026 si concentra su due misure simbolo: il taglio dell’IRPEF e la nuova rottamazione delle cartelle. Ma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti frena, ricordando che le risorse a disposizione restano limitate e che il contesto internazionale impone prudenza, soprattutto per i costi legati alla difesa e al sostegno all’Ucraina.
TAGLIO IRPEF
L’ipotesi prevede la riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% sul secondo scaglione (28-50 mila euro), con possibile estensione fino a 60 mila euro. Il risparmio medio andrebbe da circa 348 a 627 euro a seconda del reddito, ma la misura costerebbe allo Stato circa 4 miliardi di euro.
ROTTAMAZIONE QUINQUIES
Il disegno di legge in Senato riguarda i debiti affidati dal 2000 al 2023 e prevede il pagamento senza sanzioni né interessi, con una novità rilevante: la possibilità di dilazionare in 120 rate. L’impianto, però, potrebbe cambiare in sede di manovra.
MERCATI E PROSPETTIVE
Se l’instabilità geopolitica pesa sui conti, Giorgetti guarda con ottimismo al giudizio di Fitch atteso il 16 settembre, con la prospettiva di un miglioramento del rating. La fiducia dei mercati lascia spazio a una manovra non “lacrime e sangue”, ma resta da capire quale misura avrà la priorità.
PROSSIME TAPPE
Il 2 ottobre arriverà il Documento di Economia e Finanza, che chiarirà il quadro delle risorse disponibili e definirà il perimetro entro cui il Governo potrà muoversi.
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