Pensioni, ok al bonus aggiuntivo sulla tredicesima: chi lo riceve e a quanto ammonta

di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 18/12/2025

Una sede dell'Inps (repertorio)

Una sede dell'Inps (repertorio) - Redazione Lavoratorio.it

Arrivano i chiarimenti dell’Inps sul bonus aggiuntivo sulla tredicesima destinato ai pensionati con redditi più bassi. In un documento diffuso in occasione dell’elaborazione del pagamento della rata di dicembre, l’Istituto conferma l’erogazione dell’importo aggiuntivo di 154,94 euro, completamente esentasse, a oltre 400 mila pensionati. Contestualmente, a dicembre sarà pagata anche la quattordicesima a circa 200 mila nuovi beneficiari.

IL BONUS AGGIUNTIVO DA 154,94 EURO

L’importo aggiuntivo di 154,94 euro è previsto dall’articolo 70, comma 7, della legge n. 388 del 2000 (Finanziaria 2001). Il pagamento avviene automaticamente e in via provvisoria sulla base dell’importo della pensione in essere e dell’ultimo reddito disponibile negli archivi Inps, non antecedente al 2021.

Il beneficio viene accreditato con la rata di dicembre 2025 e compare nel cedolino con la dicitura “Importo aggiuntivo (Legge 23 dicembre 2000 n. 388) – Credito anno 2025”.

CHI HA DIRITTO ALL’IMPORTO AGGIUNTIVO

Il bonus spetta ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici, diretti o indiretti, comprese le pensioni di invalidità, erogati dall’Inps o dalle Casse professionali disciplinate dal Dlgs n. 509/1994. Rientrano quindi lavoratori dipendenti, autonomi e professionisti iscritti alle casse di categoria.

Sono invece esclusi dal beneficio i trattamenti diversi dalle pensioni, come l’isopensione, l’assegno nel contratto di espansione, gli assegni dei fondi di solidarietà, l’indennizzo ai commercianti, le prestazioni di invalidità civile, le pensioni e assegni sociali e l’Ape sociale. L’importo aggiuntivo non spetta neppure sulle pensioni di vecchiaia in cumulo a formazione progressiva finché la prestazione non risulta completa.

I REQUISITI REDDITUALI

Per ottenere il bonus devono essere rispettate precise condizioni economiche. In primo luogo, l’importo della pensione, comprensivo di eventuali maggiorazioni sociali, non deve superare il trattamento minimo Inps. Nel 2025, tenendo conto della rivalutazione definitiva dello 0,8%, il trattamento minimo è pari a 7.844,20 euro annui, soglia che sale a 7.999,14 euro includendo l’importo aggiuntivo.

Se la pensione supera i 7.844,20 euro ma non i 7.999,14 euro, il pensionato ha diritto alla differenza fino a tale limite. Non rileva la rivalutazione straordinaria degli assegni minimi.

In secondo luogo, il reddito complessivo assoggettabile a Irpef, comprensivo della pensione, non deve superare una volta e mezza il trattamento minimo, pari a 11.766,30 euro annui nel 2025. Per i pensionati coniugati è previsto anche un limite di reddito cumulato con il coniuge pari a tre volte il trattamento minimo, cioè 23.532,60 euro annui. Il superamento anche di uno solo di questi limiti comporta la perdita del beneficio.

LE TIPOLOGIE DI REDDITO CONSIDERATE

Ai fini della verifica reddituale valgono le stesse regole previste per l’integrazione al minimo. Vanno considerati tutti i redditi assoggettabili a Irpef, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Sono esclusi il reddito dell’abitazione principale, il Tfr e le competenze arretrate tassate separatamente. Per i pensionati con prestazioni in regime di convenzione internazionale, l’Inps tiene conto anche del pro rata estero.

IL PAGAMENTO E LE VERIFICHE INPS

L’Inps ha confermato che l’importo sarà pagato con la rata di dicembre 2025. Per i pensionati non titolari di trattamenti Inps, il pagamento sarà effettuato dalla Cassa professionale individuata dal Casellario centrale dei pensionati.

L’Istituto ha inoltre verificato le posizioni di coloro che, nel secondo semestre 2025, hanno perso i requisiti per il beneficio. In questi casi è stato avviato il recupero delle somme indebitamente percepite.

LA QUATTORDICESIMA A NUOVI BENEFICIARI

Sempre con la mensilità di dicembre sarà erogata anche la somma aggiuntiva della quattordicesima ai pensionati che hanno compiuto 64 anni tra il 1° agosto e il 31 dicembre 2025. Si tratta di soggetti non inclusi nel pagamento di luglio e stimati dall’Inps in oltre 200 mila persone.

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