Pensioni, come funziona il ricalcolo degli importi a cui sta lavorando l’Inps

di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 17/08/2025

Un pensionato consulta il sito web dell'Inps (repertorio)

Un pensionato consulta il sito web dell'Inps (repertorio) - Freepik

L’Inps sta procedendo con il ricalcolo degli importi di diversi trattamenti pensionistici e di fine rapporto. L’operazione, avviata nel 2024, nasce dalla sanatoria contributiva destinata agli ex dipendenti pubblici: un meccanismo pensato per ridurre il contenzioso con le Pubbliche amministrazioni e regolarizzare le posizioni contributive in modo più rapido e meno oneroso.

Il problema deriva dal fatto che, fino al 2004, i contributi versati dalle amministrazioni all’Inps non coincidevano con quanto erogato in termini di pensioni o Tfr/Tfs. La sanatoria ha quindi previsto la certificazione dei contributi mancanti o in eccesso, così da consentire all’istituto di ricalcolare correttamente gli assegni.

COME FUNZIONA IL RICALCOLO

Il ricalcolo si applica ai pensionamenti avvenuti dal 2022 in poi. L’Inps, attraverso la circolare n. 118/2025 concordata con il ministero del Lavoro, ha chiarito che sono esclusi i trattamenti per i quali sono trascorsi più di tre anni dalla notifica del provvedimento pensionistico: in questi casi non è possibile modificare l’importo, ma l’istituto recupererà eventuali somme eccedenti direttamente dalle Pubbliche amministrazioni.

L’adeguamento delle posizioni contributive avviene senza alcuna richiesta da parte del pensionato, grazie ai flussi inviati dalle amministrazioni all’Inps. Il periodo interessato riguarda i contributi fino al 31 dicembre 2004.

AUMENTI PIU' FREQUENTI DELLE RIDUZIONI

Il timore di una riduzione generalizzata degli assegni non dovrebbe concretizzarsi. Come sottolineato dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, la maggior parte dei casi riguarda contributi versati in misura inferiore rispetto al dovuto: ciò comporterà quindi un aumento degli importi delle pensioni e dei Trattamenti di fine rapporto (Tfr e Tfs).

Solo in situazioni limitate e marginali si potrà assistere a correzioni al ribasso, senza comunque retroattività. Secondo le stime del ministero, la sanatoria richiederà una specifica copertura di bilancio nel 2026, a conferma che i ricalcoli porteranno soprattutto vantaggi per i pensionati coinvolti.

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