Nuova rottamazione quinquies: ipotesi rate fino a 120 mesi, possibili novità in Manovra 2026

di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 13/08/2025

Una sede dell'Agenzia delle Entrate

Una sede dell'Agenzia delle Entrate - Redazione Lavoratorio.it

Si torna a discutere di una nuova definizione agevolata delle cartelle esattoriali. La commissione Finanze del Senato ha riavviato l’esame del disegno di legge presentato dalla Lega sulla rottamazione quinquies con rateizzazione lunga, dopo lo stop di aprile.

I lavori ripartono alla vigilia della pausa estiva e proseguiranno a settembre, con la presentazione degli emendamenti prevista entro il 12 settembre.

IPOTESI ALLO STUDIO

La proposta prevede la rottamazione delle cartelle affidate all’agente della riscossione dal 2000 al 2023, con pagamento integrale della somma originaria ma senza interessi e sanzioni. Il debito potrebbe essere dilazionato fino a 120 rate.

Sarebbero incluse anche le cartelle decadute da precedenti piani di pagamento.

REGOLE PIU' FAVOREVOLI AL CONTRIBUENTE

Rispetto alle precedenti edizioni, le regole sarebbero più vantaggiose:

  • La domanda sospenderebbe immediatamente le attività di riscossione.
  • L’adesione si perfezionerebbe con il pagamento della prima o unica rata.
  • La decadenza dal piano scatterebbe solo in caso di mancato pagamento di almeno otto rate, anche non consecutive (oggi basta una sola rata non pagata o pagata in ritardo).

ESTENSIONE AI TRIBUTI LOCALI

L’ipotesi prevede l’estensione della definizione agevolata anche ai debiti verso enti locali, che dovrebbero deliberare l’eventuale adesione entro 60 giorni dall’approvazione della legge, stabilendo autonomamente numero di rate e modalità di adesione.

POSSIBILE INSERIMENTO IN MANOVRA 2026

Il disegno di legge era stato concepito per partire in parallelo alla riammissione nella rottamazione quater, ma i tempi andranno rivisti.

Non si esclude che la proposta confluisca nella manovra 2026 o in un decreto fiscale collegato, compatibilmente con le coperture finanziarie.

La fattibilità della misura dipenderà dagli spazi di bilancio. La predisposizione della Nadef (entro fine settembre) e dello schema di Legge di Bilancio (entro metà ottobre) forniranno gli elementi per capire se ci saranno margini concreti per una nuova rottamazione o per un eventuale saldo e stralcio.

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