di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 21/05/2025
Un lavoratore riceve la busta paga - Freepik
Quando si avvicina il periodo delle vacanze, molti lavoratori si chiedono se le ferie siano retribuite e, soprattutto, quanto. Un dubbio legittimo, per evitare sorprese al rientro in ufficio con una busta paga più leggera del previsto.
Le ferie sono pagate, ma la retribuzione percepita in quel periodo può essere inferiore rispetto ai mesi lavorati normalmente. Questo accade perché alcune indennità accessorie, come gli straordinari o i compensi per turni, sono collegate all'effettiva prestazione lavorativa e, di conseguenza, non vengono erogate durante le ferie.
Per esempio, un dipendente che percepisce 1.800 euro netti al mese, comprensivi di 200 euro di straordinari o indennità, vedrà la propria busta paga ridursi a circa 1.600 euro se va in ferie per due settimane. Le ferie, dunque, sono pagate al 100%, ma solo con riferimento alla retribuzione base.
L’articolo 36 della Costituzione italiana afferma che ogni lavoratore ha diritto al riposo settimanale e alle ferie annuali retribuite, e che non può rinunciarvi. A livello civilistico, è l’articolo 2109 del Codice Civile a definire la quantità minima di ferie: quattro settimane l’anno, di cui almeno due da fruire in modo continuativo entro l’anno di maturazione.
Alcuni Contratti collettivi nazionali (Ccnl) possono prevedere condizioni più favorevoli, come un numero maggiore di giorni di ferie. Tuttavia, possono anche definire criteri meno generosi per il trattamento economico, escludendo determinate voci dalla retribuzione ferie.
Anche se le ferie sono retribuite, non tutte le componenti dello stipendio vengono pagate durante il periodo di assenza. La retribuzione ferie può escludere compensi occasionali, come:
Queste voci accessorie rientrano nel calcolo solo se il Ccnl stabilisce che debbano far parte della cosiddetta retribuzione globale di fatto, ossia quella che comprende tutti gli emolumenti percepiti con continuità. In assenza di questa previsione, anche gli straordinari forfettizzati vengono esclusi dal calcolo.
Restano invece sempre inclusi nella busta paga delle ferie:
Questo perché, anche in ferie, la retribuzione è imponibile ai fini contributivi.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13425 del 17 maggio 2019, ha chiarito che, nel valutare la correttezza della retribuzione ferie, vanno considerati tutti gli elementi abituali della busta paga, escluse solo le voci occasionali o straordinarie.
Il principio è supportato anche dalla direttiva 2003/88/CE dell’Unione Europea, secondo la quale il lavoratore ha diritto, durante le ferie, a percepire la retribuzione ordinaria. Una riduzione eccessiva dello stipendio, infatti, potrebbe disincentivare l’effettiva fruizione delle ferie, contravvenendo al loro scopo di recupero psico-fisico.
In sintesi, la busta paga durante le ferie può risultare leggermente più bassa rispetto alla media mensile, ma solo a causa della mancanza di compensi variabili. Tuttavia, tale differenza deve restare contenuta, affinché non si comprometta il diritto costituzionale a ferie effettivamente fruibili.
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