di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 13/05/2025
Lavoratori a colloquio con il datore - Drazen Zigic
Il Governo spinge sull’approvazione della legge delega sull’equa retribuzione, alternativa alla proposta di salario minimo a 9 euro lordi presentata dalle opposizioni. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato che il provvedimento è pronto per tornare in Aula “nell’arco di qualche settimana”, con l’obiettivo di un via libera definitivo entro fine maggio.
Il disegno di legge era stato approvato dalla Camera il 5 dicembre 2023, nella stessa fase in cui si discuteva la proposta popolare sul salario minimo avanzata da Pd, M5s e Avs. La norma sull’equa retribuzione ha preso il posto della proposta sul salario minimo attraverso un maxi-emendamento del Governo, che ha trasformato il testo in una legge delega.
Secondo fonti della maggioranza, il provvedimento rappresenta “un punto di caduta ottimale” per regolamentare retribuzioni e contrattazione collettiva, senza introdurre una soglia legale unica.
Il testo attualmente all’esame del Senato affida al Governo una serie di deleghe legislative, da attuare entro sei mesi, con l’obiettivo di garantire trattamenti economici equi per tutti i lavoratori. Gli elementi principali della legge includono:
I decreti legislativi che seguiranno l’approvazione della legge delega dovranno perseguire obiettivi chiari:
Diversamente dalla proposta delle opposizioni, che chiedevano l’introduzione di una soglia legale di 9 euro lordi all’ora, il Governo ha scelto un approccio basato sui contratti collettivi più rappresentativi. Una strategia che punta a garantire retribuzioni minime attraverso la contrattazione nazionale, evitando l’introduzione di un salario minimo per legge.
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