Contratto di apprendistato, le novità del 2025 e il calcolo dello stipendio netto

di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 10/04/2025

Un apprendista al lavoro

Un apprendista al lavoro - pressfoto

Nel 2025 sono entrate ufficialmente in vigore le novità introdotte dalla Legge 203/2024, nota anche come Collegato Lavoro, che ha riformato alcuni aspetti del contratto di apprendistato, introducendo anche una nuova formula sperimentale: il contratto duale “di filiera”. Questa nuova tipologia si affianca ai contratti già esistenti e punta a rafforzare il collegamento tra formazione e mondo del lavoro.

Cos'è l'apprendistato di filiera

Il nuovo apprendistato duale di filiera, attivo dal 2025, consente la trasformazione del contratto di primo livello in un contratto di alta formazione e ricerca o in apprendistato per la formazione professionale regionale, previo aggiornamento del piano formativo individuale. Si tratta di una novità normativa significativa, che mira a costruire un percorso formativo strutturato fino a sei anni:

  • 4 anni di scuola superiore,
  • 2 anni di specializzazione presso le nuove ITS Academy.

Le tre tipologie di apprendistato nel 2025

Il nuovo assetto conferma e integra le tipologie già esistenti:

  1. Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (Primo livello)
  2. 👉 Per giovani tra i 15 e i 25 anni.
  3. Apprendistato professionalizzante (Secondo livello)
  4. 👉 Per giovani tra i 18 e i 29 anni.
  5. Apprendistato di alta formazione e ricerca
  6. 👉 Anche questo destinato a giovani dai 18 ai 29 anni.

A queste si aggiunge, come già detto, il contratto di filiera, che rappresenta una sintesi tra formazione tecnica e inserimento in azienda.

Come si calcola lo stipendio netto in apprendistato

Nessun cambiamento nel calcolo rispetto agli anni precedenti

Sebbene siano state introdotte novità contrattuali e formative, non è cambiata la modalità con cui si calcola lo stipendio netto in apprendistato. Questo, infatti, continua a differenziarsi da quello dei dipendenti “standard”, anche in presenza della stessa retribuzione annua lorda (RAL), per due motivi principali:

  • Diversa tassazione e contribuzione: il passaggio da lordo a netto prevede il calcolo di ritenute fiscali e contributive specifiche per l’apprendistato.
  • Esclusione dal taglio del cuneo fiscale: gli apprendisti non beneficiano delle agevolazioni fiscali previste per i lavoratori subordinati.

I parametri da considerare

Per effettuare un calcolo corretto dello stipendio netto in apprendistato, è fondamentale conoscere:

  • Durata del contratto, che incide sulla retribuzione (dal 45% al 100% della paga prevista dal livello d’inquadramento, a seconda dell’anno di apprendistato);
  • Livello di inquadramento previsto dal CCNL di riferimento;
  • Tipo di apprendistato: primo livello, professionalizzante o alta formazione e ricerca.

Inoltre, il CCNL può prevedere che l’apprendista sia inquadrato fino a due livelli inferiori rispetto alla posizione che si intende raggiungere al termine del percorso.

Contributi e trattenute

Per determinare lo stipendio netto, si parte dalla retribuzione lorda applicando i seguenti passaggi:

  1. Sottrarre i contributi previdenziali e assistenziali a carico dell’apprendista:
  • Aliquota del 5,84% valida per l’intera durata dell’apprendistato e per un anno dopo la conferma.
  1. Applicare detrazioni fiscali (se previste) e il cosiddetto “bonus Renzi” o trattamento integrativo IRPEF, nei casi in cui ne spetti l’erogazione.

Contributi a carico del datore di lavoro

Anche per il datore di lavoro, l’assunzione in apprendistato comporta aliquote contributive agevolate:

  • 11,31% per tutte le aziende, per apprendisti tra i 15 e i 29 anni;
  • Per aziende con fino a 9 addetti:
  • 1,50% nel primo anno,
  • 3% nel secondo e terzo anno,
  • 10% dal quarto anno in poi (o 5% per il primo livello).

Esempio pratico: apprendistato nel commercio e nell’industria

Apprendisti Commercio (CCNL Terziario)

Dal 1° giugno 2021, per i contratti di apprendistato professionalizzante nel commercio:

  • l’inquadramento è quello corrispondente alla qualifica da conseguire;
  • vengono escluse solo le percentuali per i livelli D1 e A1.

Apprendisti Industria Metalmeccanica (CCNL Metalmeccanici)

Nel settore metalmeccanico, la base di calcolo è spesso quella del livello D2, con una retribuzione iniziale pari all’85% dello stipendio lordo del livello. Le percentuali aumentano progressivamente in base all’avanzamento del contratto.

📎 Per tabelle dettagliate sulle percentuali previste dai CCNL, consultare i documenti ufficiali delle categorie o i portali di riferimento del settore.


Leggi anche: Le 25 migliori aziende in cui lavorare in Italia secondo LinkedIN

Cerca il TUO lavoro con Lavoratorio.it: seleziona settore professionale e zona di lavoro

Ti potrebbero interessare:

Siti partner