Confermato il taglio del cuneo fiscale anche per il 2024: ecco gli aumenti per ogni fascia di reddito

di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 19/09/2023

Confermato il taglio del cuneo fiscale anche per il 2024: ecco gli aumenti per ogni fascia di reddito

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato la conferma del taglio del cuneo fiscale anche per l'intero anno 2024, assicurando che il bonus busta paga attualmente in vigore verrà esteso anche per il prossimo anno.

La concretizzazione di questa promessa, tuttavia, si prospetta come un'operazione complessa, considerando che l'estensione del bonus potrebbe richiedere oltre 10 miliardi di euro di fondi. Tuttavia, Meloni ha sottolineato che questa misura rappresenta una priorità del governo, che intende garantire ai lavoratori italiani un adeguato sostegno per affrontare la svalutazione dei salari causata dall'inflazione.

Le dichiarazioni di Giorgia Meloni sono significative poiché indicano l'intenzione del governo di mantenere gli stessi benefici attualmente in vigore, ovvero una riduzione del 7% per i salari fino a 1.923 euro e del 6% per quelli fino a 2.692 euro (calcolati al lordo), per l'intero 2024. La stessa presidente del Consiglio ha aggiunto che potrebbe persino esserci un aumento in questa misura.

Questo significa che nel complesso i lavoratori vedranno un incremento significativo dei loro guadagni rispetto all'anno in corso, considerando che l'attuale sgravio contributivo è stato introdotto a luglio 2023 e prima di allora era del 2% e del 3%.

Per avere un'idea più chiara della differenza rispetto all'anno precedente e dell'importo totale dei guadagni netti previsti, considerando un'eventuale conferma dell'abbattimento del cuneo fiscale al 6% e 7% per l'intero 2024, è necessario effettuare un confronto con quanto avvenuto nel 2023.

Nel 2023, l'abbattimento del cuneo fiscale è stato applicato in due fasi: inizialmente al 2% o al 3% per i salari rispettivamente inferiori a 2.692 e 1.923 euro, mentre successivamente, a partire da luglio, è stato aumentato al 6% e 7%. Per quanto riguarda i ratei mensili della tredicesima mensilità, invece, è stato applicato uno sgravio del 2% o 3%.

È importante notare che la riduzione dell'aliquota contributiva inferiore comporta un aumento delle imposte come l'IRPEF e le addizionali, poiché queste tasse sono calcolate sull'importo lordo al netto dei contributi. Pertanto, una riduzione dei contributi si traduce in un aumento dell'imponibile e, di conseguenza, in imposte più elevate.

ecco una tabella che sintetizza gli importi degli aumenti netti generati dallo sgravio contributivo.

Ecco una tabella che riassume gli aumenti netti generati dallo sgravio contributivo nel 2023

Retr. Lorda Aumento totale

10.000 euro       404,27 euro

12.500 euro       505,32 euro

15.000 euro       606,44 euro

17.500 euro       604,99 euro

20.000 euro       691,57 euro

22.500 euro       777,80 euro

25.000 euro       864,23 euro

27.500 euro       754,50 euro

30.000 euro       773,59 euro

32.500 euro       762,69 euro

35.000 euro       821,92 euro

Quindi, complessivamente al massimo si avrà diritto a un aumento netto, spalmato sulle tredici mensilità, di 864,23 euro (nel caso dei redditi di 25.000 euro), che scende a 821,92 euro per i redditi di 35.000 euro.

Ancora meglio andrà nel 2024 laddove, come da promessa, il governo Meloni riuscirà a confermare per tutto l’anno lo sgravio del 7% e 6%. In tal caso, infatti, l’aumento sarebbe pari a:

Retr. lorda Aumento totale

10.000 euro       583,96  

12.500 euro       729,95 euro      

15.000 euro       875,94 euro       

17.500 euro       873,86 euro     

20.000 euro       998,66 euro      

22.500 euro       1.123,46 euro   

25.000 euro       1.248,39 euro  

27.500 euro       1.177,02 euro   

30.000 euro       1.176,37 euro  

32.500 euro       1.189,76 euro   

35.000 euro       1.281,28 euro 

Di fatto, rispetto al 2023 ci sarebbe un ulteriore aumento che oscilla da un minimo di 179,69 euro a un massimo di 459,36 euro, il che rappresenterebbe un valido aiuto per i lavoratori in un anno che lato inflazione si è dimostrato ancora piuttosto complicato.

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