di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 18/03/2025
Lavoratore controlla la sua busta paga - Gabe Mara / Lavoratorio.it
Il cosiddetto Bonus Maroni, misura denominata Incentivo al posticipo della pensione, viene concesso previa domanda all’INPS e premia la permanenza al lavoro di coloro che hanno maturato il diritto alla pensione anticipata con Quota 103 o con la pensione anticipata Fornero.
L'incentivo consente di ricevere direttamente in busta paga la parte di contributi a carico del lavoratore (pari al 9,19% o 9,49% della retribuzione), che altrimenti verrebbe versata all’ente previdenziale. Questo comporta un aumento dello stipendio netto e un vantaggio fiscale, poiché la somma erogata:
Il Bonus Maroni è regolato dal comma 286 della Legge 197/2022, successivamente modificata dalla Legge di Bilancio 2025. L’incentivo è disponibile per i lavoratori che maturano, entro il 31 dicembre 2025, il diritto a:
L’opzione prevede la rinuncia al versamento dei contributi previdenziali a proprio carico, aumentando così il netto in busta paga.
La durata del Bonus Maroni varia in base alla storia lavorativa del dipendente che ne fa richiesta. Tuttavia, la regola generale è uguale per tutti: una volta esercitato il diritto, il bonus viene corrisposto fino al conseguimento della pensione di vecchiaia o di una pensione diretta maturata nella propria cassa di appartenenza.
Secondo il decreto ministeriale del 21 marzo 2023, l'erogazione del Bonus Maroni termina nei seguenti casi:
Anche se si opta per il Bonus Maroni, non si è obbligati a restare al lavoro fino ai 67 anni. Il lavoratore mantiene sempre la possibilità di scegliere la forma di pensione più adatta, cessando così il beneficio del bonus nel momento in cui accede alla pensione.
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