di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 11/07/2025
Una mamma lavoratrice in smart working (repertorio) - https://www.freepik.com/author/drazenzigic
Il governo è al lavoro su una riforma fiscale orientata alla famiglia e al sostegno dell’occupazione femminile. L’idea centrale è quella di introdurre un sistema di detrazioni proporzionato al numero di figli, superando l’attuale modello individuale. L’obiettivo dichiarato è duplice: rilanciare la natalità e potenziare l’autonomia economica delle madri lavoratrici.
STANZIATI FONDI AGGIUNTIVI PER LE LAVORATRICI MADRI
Il pacchetto in discussione prevede un sconto fiscale crescente in base ai figli a carico. Le risorse saranno destinate a rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro, seppur in un contesto di bilancio vincolato da limiti stringenti: la spesa pubblica può aumentare solo dell’1,5% del PIL, e almeno 4 miliardi annui sono già destinati alla difesa.
In parallelo, è previsto un potenziamento dei servizi educativi per l’infanzia, con maggiore accesso ai nidi, che già oggi coprono circa 480mila famiglie. Il nuovo schema andrebbe anche a sostituire progressivamente le decontribuzioni temporanee attualmente in vigore per madri con due o più figli, in scadenza tra il 2025 e il 2026.
Il progetto, sostenuto anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, punta a riunificare gli attuali bonus in una strategia più coerente e duratura, orientata a sostenere le famiglie numerose e a garantire la tenuta del sistema pubblico.
GLI IMPORTI AL MOMENTO PREVISTI
Secondo quanto anticipato dalla ministra del Lavoro Elvira Calderone, la misura dovrebbe funzionare come segue:
Il Consiglio dei ministri ha già deciso di aumentare le risorse complessive per queste misure fino a 480 milioni di euro.
NUOVA IPOTESI: DETRAZIONI LEGATE ALLA FAMIGLIA
Tra le novità allo studio c’è anche l’introduzione di un sistema di detrazioni familiari legato al numero di figli, che potrebbe funzionare secondo questa scala:
La proposta è ancora in fase di definizione e sarà vincolata agli spazi di bilancio disponibili, considerando anche il taglio dell’Irpef già previsto per il ceto medio, che porterà l’aliquota dal 35% al 33%.
Intanto, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un sistema più selettivo: per chi ha un reddito superiore a 75mila euro, le detrazioni verranno calcolate in base a reddito e numero di figli a carico, con un tetto massimo di 14.000 euro (che scende a 8.000 oltre i 100mila euro di reddito).
COME PRESENTARE DOMANDA
Le domande per accedere ai contributi non saranno più gestite dai datori di lavoro, ma andranno inviate direttamente all’INPS. Restano esclusi i rapporti di lavoro domestico e il tetto ISEE o di reddito massimo per beneficiare delle misure rimane fissato a 40.000 euro annui.
Le misure coinvolgeranno tutte le madri con almeno due figli, comprese quelle autonome e con contratti a termine. Per chi ha tre o più figli e un contratto stabile, continuerà a valere lo sgravio contributivo fino a 3.000 euro l’anno.
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