di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 16/05/2025
Due lavoratori a fine turno - drazendigic
Approvato in via definitiva il disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese. Con il sì del Senato, arriva un nuovo strumento di valorizzazione del lavoro e di incentivo alla collaborazione tra imprese e dipendenti. La misura introduce anche un bonus fino a 5.000 euro lordi, che i lavoratori potranno ricevere direttamente in busta paga.
Promosso e sostenuto dalla Cisl, il provvedimento punta a rafforzare il ruolo dei dipendenti all’interno dell’impresa, favorendone la partecipazione attiva alla vita aziendale. Obiettivo della legge è duplice: da un lato stimolare la crescita economica delle aziende, dall’altro riconoscere il merito dei lavoratori attraverso forme concrete di coinvolgimento, anche economico.
La novità più attesa è quella prevista all’articolo 5 del provvedimento, che introduce un’imposta sostitutiva del 5% sugli importi distribuiti ai lavoratori come partecipazione agli utili, fino a un massimo di 5.000 euro lordi annui per ciascun dipendente. Si tratta di un innalzamento del tetto precedente, che si fermava a 3.000 euro.
Condizione essenziale è che l’impresa distribuisca almeno il 10% dei propri utili complessivi ai lavoratori. In tal caso, la tassazione agevolata permette di aumentare il netto percepito in busta paga, trasformando questo incentivo in un vero e proprio bonus.
Non tutti i lavoratori subordinati avranno diritto al bonus. I requisiti da rispettare sono:
La misura non è quindi automatica, ma vincolata alla volontà dell’impresa e alla contrattazione collettiva. Il ruolo dei sindacati sarà cruciale per negoziare accordi equi e garantire l’accesso al bonus al maggior numero possibile di lavoratori.
Il decreto prevede anche nuove forme di incentivazione legate ai premi di risultato. In particolare, l’articolo 6 introduce la possibilità per i lavoratori di ricevere azioni dell’azienda al posto dei premi in denaro.
Nel 2025, il 50% del valore delle azioni ricevute sarà esente da Irpef, fino a un massimo di 1.500 euro. Una misura che incentiva il coinvolgimento finanziario diretto dei lavoratori e promuove una maggiore condivisione dei risultati aziendali.
La nuova normativa rappresenta un passo avanti significativo nel panorama delle relazioni industriali in Italia. Favorendo la partecipazione economica e gestionale dei lavoratori, lo Stato mira a costruire un modello di impresa più inclusivo, capace di premiare l’impegno e il contributo di tutti. Il bonus da 5.000 euro, insieme all’esenzione fiscale sulle azioni, è il primo segnale tangibile di questa trasformazione.
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