di Redazione Lavoratorio.it - Pubblicato il 04/12/2025

L'assegno unico sarà rivalutato nel 2026, una buona notizia per le famiglie italiane - Freepik
L’Assegno Unico Universale nel 2026 sarà interessato da un nuovo adeguamento legato alla rivalutazione ISTAT, che aggiornerà sia gli importi erogati sia le soglie ISEE di riferimento. Gli incrementi, seppur contenuti, rappresentano un intervento necessario per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie in un contesto di inflazione persistente.
AGGIORNAMENTO ISTAT 2026
La rivalutazione dell’1,4% comporterà un aumento progressivo degli importi riconosciuti per ciascun figlio. Il valore massimo, destinato alle famiglie con ISEE fino a 17.468,51 euro, raggiungerà 203,81 euro al mese per ogni figlio minorenne, superando i 201 euro del 2025.
All’estremo opposto, chi possiede un ISEE prossimo alla soglia massima di 46.230,35 euro riceverà un importo minimo di 59,83 euro, in lieve aumento rispetto ai 57,50 euro dell’anno precedente. Un aggiornamento che mira a mantenere la funzione dell’Assegno Unico come sostegno al crescente costo della vita.
IMPORTI PER I FIGLI CON DISABILITÀ
Sono previsti aumenti anche per i figli con disabilità, con un adeguamento distribuito su tutte le fasce in base al grado di gravità:
Si tratta di un incremento che rafforza il carattere inclusivo della misura e sostiene maggiormente i nuclei familiari che affrontano condizioni più complesse.
MAGGIORAZIONI CONFERMATE
Restano attive le principali maggiorazioni già previste, rivalutate anch’esse secondo l’indice ISTAT. Tra queste:
La maggiorazione per i figli successivi al secondo sale da 97,7 a 99,06 euro.
Per le madri under 21, l’importo passa da 23,0 a 23,32 euro.
Nel caso in cui entrambi i genitori lavorino, il beneficio cresce da 34,4 a 34,88 euro.
Un insieme di integrazioni che continua a sostenere le famiglie più numerose e a promuovere l’occupazione dei genitori.
EFFETTI DEL NUOVO CALCOLO ISEE
Nel 2026 entrerà in vigore una revisione dei parametri alla base del calcolo ISEE. L’aggiornamento delle componenti patrimoniali potrebbe far rientrare molte famiglie in fasce ISEE più basse, consentendo loro di accedere a importi più elevati dell’Assegno Unico.
Si tratta di un cambiamento potenzialmente significativo, destinato ad ampliare il numero di famiglie che potranno beneficiare delle soglie più vantaggiose.
IMPORTANZA DELL’ADEGUAMENTO
Pur trattandosi di aumenti non particolarmente elevati, l’adeguamento del 2026 conferma il ruolo essenziale dell’Assegno Unico all’interno del welfare familiare italiano. In un periodo caratterizzato da inflazione e costi crescenti per la gestione e l’educazione dei figli, anche incrementi moderati contribuiscono a sostenere la capacità economica dei nuclei con minori.
L’Assegno Unico si conferma così un pilastro fondamentale per milioni di famiglie, adattandosi progressivamente alle trasformazioni economiche e sociali del Paese.
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