mercoledì 08 ottobre 2025

Noi siamo con gli esodati, ma non esistono solo loro

di Associazione Atdal Over40 - Pubblicato il 13 giugno 2012

Massima chiarezza. Gli “esodati” di cui sono piene le cronache di questi giorni, hanno il sacrosanto diritto di veder riconosciuto quanto hanno sottoscritto nell’ambito di accordi siglati da aziende e sindacati con la garanzia dello Stato. Nessun Governo tecnico o presunto tale può arrogarsi il diritto di cancellare impegni assunti da chi lo ha preceduto se questi impegni si traducono in danni gravissimi per quei cittadini che hanno accettato un accordo alla cui base vi era la massima garanzia offerta in un paese che vuole dirsi democratico.

Con gli “esodati” e la loro giusta lotta l'associazione Atdal Over40 è solidale senza alcuna perplessità.

Esistono però centinaia di migliaia di altri concittadini, over50-55-60 ma anche e sempre più over40, disoccupati da anni e privi di qualsiasi forma di sostegno pubblico, ai quali l’ultima della miriade di pseudo riforme previdenziali ha spostato ancora in avanti nel tempo, spesso di molti anni, quel traguardo della pensione che può rappresentare l’unica speranza di disporre nuovamente di un reddito. Sono disoccupati che spesso possono vantare 30 e più anni di versamenti contributivi. Disoccupati che negli anni hanno visto coetanei, dipendenti di grandi gruppi industriali andare in pensione con meno di 50 anni di età e meno di 30 anni di contributi quando le esigenze delle aziende lo richiedevano e i Governi si inchinavano a tali esigenze con il beneplacito dei sindacati. Disoccupati che non hanno mai potuto contare su cassa integrazione o mobilità e in molti casi neppure su quella miserabile indennità di disoccupazione che rappresenta la grande vera anomalia del nostro paese nel contesto europeo.

Vogliamo evidenziare che l’altissimo numero di “suicidi” per mancanza di lavoro e di reddito dall’inizio dell’anno, erano semplicemente persone disperate prive di lavoro e in condizioni economiche disastrose alle quali questo Stato non ha saputo offrire alcun tipo di sostegno. Affrontare seriamente in questo paese le complesse tematiche del lavoro e del welfare significa una volta per tutte farla finita con interventi che discriminano i cittadini tra coloro che hanno diritto ad un ammortizzatore sociale o ad andare in pensione e chi invece viene colpevolmente e consapevolmente ignorato. In oltre quindici anni di interventi sulle pensioni si sono lasciati in mezzo al guado decine e decine di migliaia di disoccupati, alcuni dei quali negli ultimi mesi sono presenti con nome e cognome sulla pagina di cronaca nera dei giornali.

Quanti suicidi dobbiamo ancora contare prima che Governi, Politici e Istituzioni, sulle cui spalle grava la responsabilità di queste morti, ne prendano atto e realizzino quel sistema di welfare universale ed inclusivo del quale blaterano da anni ?
 
Associazione Atdal Over40
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