Il tempo è scaduto e vogliamo che voi lo gridiate insieme a noi. Perché la scelta di scrivere un appello per il lavoro? Perché siamo stanchi di rispondere a lamentazioni varie con proposte che restano soltanto tra di noi, seppure numerosi. Siete (siamo) gli oltre 2 milioni di iscritti al primo ed unico quotidiano online italiano interamente dedicato al mercato del lavoro, la vostra voce deve potersi sentire, contare di più. E in questo momento di grandissima sofferenza per il mercato del lavoro, con oltre 3 milioni di disoccupati di cui quasi 2 milioni di età superiore ai 45 anni, un richiamo deve alzarsi all'unisono verso Parlamento e Governo: agite subito!
Per fare cosa? E' quello che intendiamo decidere con voi qui, per preparare nel giro di brevissimo tempo un documento con alcune richieste, molto concrete, da inviare all'attenzione del Presidente del Consiglio, del Ministro del Lavoro e del Ministro dell'Economia e delle Finanze: Letta, Giovannini, Saccomanni.
Per chiedere cosa? Prima di tutto il rispetto delle promesse. Non più tardi di ieri il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha pronunciato queste parole: «Quello che posso confermare è che la Legge di stabilità 2014 avrà come cuore, come messaggio forte, l’intervento per ridurre le tasse sul lavoro e aumentare i soldi in busta paga».
Benissimo, ci aspettiamo quindi che lo facciate e presto, senza perdere altro tempo. E se ci sono difficoltà per reperire i soldi, noi abbiamo una proposta: togliete di mezzo tutti gli incentivi che avete introdotto per le aziende che assumono questo o quel lavoratore, per dirottare le risorse sul taglio al costo del lavoro.
Quindi partiamo da alcune idee forti, maturate nell'ultimo anno di discussioni su Lavoratorio.it, per poi lasciare spazio alle vostre proposte. Ecco i primi punti del nostro Manifesto per il lavoro degli iscritti a Lavoratorio.it
1) riduzione del carico fiscale sul lavoro, a beneficio sia delle imprese che dei lavoratori;
2) introduzione di un reddito di cittadinanza per i disoccupati che si impegnano a seguire un percorso di ricollocazione;
3) norme severe per chi discrimina per età in tutto il processo che interessa l'incontro tra domanda e offerta di lavoro (dall'annuncio di lavoro al colloquio di selezione);
4) riordino e controllo ferreo degli incentivi per le assunzioni erogati alle imprese;
5) introduzione di un meccanismo che in caso di licenziamento per crisi aziendale, renda obbligatorio un percorso di ricollocazione professionale per almeno 12 mesi, al posto dell'indennità di disoccupazione.
A voi la parola: potete scrivere le vostre proposte commentando questo editoriale oppure ancora commentando il post sulla nostra pagina Facebook o ancora scrivendoci a: laposta@lavoratorio.it
Andrea Monaci
Redazione Lavoratorio.it
